martedì 13 agosto 2013

Deep Throat


C'è una scena del film “Taxi Driver” in cui Travis Bickle, interpretato magistralmente da Robert De Niro, porta Betsy (Cybill Shepherd) in un cinema in cui si proietta “Swedish Marriage Manual”. Dopo alcuni istanti di imbarazzo, Betsy decide di alzarsi e di abbandonare la sala. Travis la rincorre e questo è il dialogo che intercorre tra i due personaggi:

Betsy: Ma lei sta scherzando.
Travis: Perché?
Betsy: Questo è un film pornografico.
Travis: No, no no, questo, anzi questo è un film che ci vengono tutti a vederlo. Perfino marito e moglie ci vengono.

Scorsese, come da lui stesso ricordato in una intervista di alcuni anni fa, ebbe l'idea di inserire queste battute ispirandosi a una esperienza realmente vissuta, quando con l'amico e cineasta Brian De Palma si recò a vedere “Deep Throat”. Nel corso della proiezione De Palma notò con stupore e perplessità come la sala fosse particolarmente gremita di coppie sposate, alcune di esse persino mature.


Abbiamo fatto ricorso a questa citazione per far comprendere al meglio come “Deep Throat” ha segnato un punto di svolta nell'immaginario sessuale americano e non solo. Per la prima volta il pubblico mainstream varcava le soglie di una sala a luci rosse senza pudore alcuno. La stessa ex-first lady Jackie Kennedy venne fotografata all'uscita di un cinema in cui si proiettava la pellicola. Alcuni anni dopo, star dello spettacolo come Jack Nicholson, Warren Beatty, Shirley Maclaine, Richard Dreyfuss, Gregory Peck e Ben Gazzara, tra gli altri, si dichiararono pronti a testimoniare in favore di Harry Reems (uno dei protagonisti del film) nel corso del dibattimento processuale intentato dall'FBI contro di lui e altri undici individui con l‘accusa di “cospirazione nel distribuire materiale osceno”.


Perché in effetti, nonostante o proprio a causa del giudizio complessivamente favorevole della critica e di larga parte del pubblico, “Deep Throat” non ebbe vita facile con il governo Nixon, che lo fece processare in 30 città e bandire in 23 stati. Sdoganare la pornografia, pur con ironia e leggerezza, era ancora un azzardo nei confronti dell'establishment repubblicano dell'epoca. Ci consola il fatto che poco dopo lo stesso Nixon, per una sorta di legge del contrappasso, vide la sua carriera distrutta da un'altra “gola profonda”, quella del Watergate.
L'importanza di “Deep Throat” è anche però quella di aver dato inizio al mercato del cinema pornografico, alla sua diffusione mercantile. Prima c'erano solo pellicole prive di una struttura narrativa e di una recitazione convincente, dopo ci furono capolavori dell'hard quali “The Devil in Miss Jones” o “Behind the Green Door”. La stessa Linda Lovelace può essere annoverata come la prima pornostar, ma una pornostar diversa da quelle che conosciamo oggi, la personificazione della donna sessualmente emancipata, quella che afferma sfacciatamente e provocatoriamente di provare piacere a fare davanti alla cinepresa ciò che le altre attrici fanno una volta questa spenta, salvo poi denunciare alcuni anni dopo in una controversa autobiografia di essere stata costretta dal marito a girare quelle scene. Non potevamo dunque esimerci, nell'iniziare una panoramica della “Golden Age of Porn”, dal partire da “Deep Throat”.


L'idea del progetto si deve a Charles “Chuck” Traynor, un ex-marine che per un certo periodo aveva gestito dei bordelli in Giappone. Al suo ritorno negli Stati Uniti egli apre un topless-bar e prende sotto la sua “protezione” una certa Linda Susan Boreman, alias Linda Lovelace, insegnandole la tecnica della “gola profonda” che, così come sanno i mangiatori di spade, consiste nel controllare l'istinto di deglutizione normalmente provocato dalla faringe. In tal modo, è possibile introdurre il pene fino in fondo, quali che siano le sue dimensioni. Da qui l'idea per il titolo del film che Traynor aveva nel frattempo maturato di realizzare. Egli prende contatto con Gerard Damiano (che firmerà l'opera con lo pseudonimo di Jerry Gerard e si ritaglierà finanche una particina), un ex-parrucchiere convertitosi alla cinematografia, e si assicura i fondi necessari coinvolgendo nell'operazione la Plymouth Distributing di proprietà di Louis "Butchie" Peraino (citato nei titoli di coda del film con lo pseudonimo "Lou Perry"), una casa di distribuzione cinematografica tirata su grazie al denaro di suo padre Anthony Peraino e dello zio Joe "The Whale" Peraino, entrambi membri della famiglia mafiosa dei Colombo. Restava a quel punto solo da assegnare la parte della protagonista e, ovviamente, questa spettò a Linda Lovelace, divenuta nel frattempo sua moglie. 
Le riprese iniziarono nel gennaio 1972 a North Miami, in Florida, per proseguire poi, limitatamente però ad alcune scene interpretate da una splendida Carol Connors e da Harry Reems, a New York. Si calcola che il film incassò una cifra complessiva intorno ai 600 milioni di dollari a fronte delle poche migliaia che era costato. Gerard Damiano, su pressione dei produttori in odor di mafia, fu costretto ad accettare una somma di 25.000 dollari per rinunciare alla sua percentuale, una volta che il film divenne famoso.


La trama è presto detta: Linda, una prostituta, è sessualmente insoddisfatta (“voglio sentire le campane, vedere le dighe che si aprono” è il suo desiderio non tanto recondito) e decide di parlarne con la collega Jenny. Quest'ultima cerca di aiutare l'amica organizzando incontri con dei superdotati da lei stessa testati in precedenza, pensando che il problema sia semplicemente legato alle dimensioni del membro. Questi vengono invitati nella casa in cui le due amiche coabitano e ad ognuno di essi è assegnato un numero, come per la fila alle Poste. Gli uomini sono ridotti, in un sussulto forse di femminismo, a semplici soggetti passivi a disposizione del piacere femminile. L'orgia che segue assume dei connotati esilaranti grazie soprattutto all'uso irriverente che il regista fa della colonna sonora (il brano “Bubbles”, con i suoi gorgoglii di sottofondo, ha una funzione quasi onomatopeica nel sottolineare il momento l'eiaculazione finale; altrove, Damiano inserisce battute dissacranti per il genere come quando Jenny si rivolge al partner che le sta praticando un cunnilingus dicendogli: "Do you mind if I smoke while you eat?"). Ma anche così Linda non riesce a raggiungere l'orgasmo e, frustrata, decide di chiedere lumi al dottor Young, un bizzarro psicologo postfreudiano che evidentemente s'intende anche di ginecologia il quale, dopo attenta analisi delle sue parti intime e della cavità orale, le svelerà che il suo problema, se tale è lecito definirlo, dipende dal fatto di avere il clitoride in gola. L'unico modo dunque per lei di provare piacere rimane quello di esercitarsi nella pratica della fellatio. E il buon dottor Young non finisce di stupire giacché, generosamente, si offre anche come fisioterapista. Tra momenti esilaranti contrassegnati da battute ad effetto (di fronte al dottore che ride di lei per via della sua particolarità la ragazza risponderà piccata: “How would you like it if your balls were in your ears?”) Linda farà dapprima pratica con lui per poi iniziare a lavorare come infermiera fornendo prestazioni particolari ai pazienti del dottore usando la tecnica della gola profonda. Alla fine riuscirà a raggiungere l'orgasmo tanto agognato e vedrà effettivamente immagini di campane che suonano, dighe che tracimano, razzi che partono verso il cosmo, fuochi d'artificio.


Un montaggio analogico degno di Eisenstein e del suo “Staroye i novoye” in cui il regista sovietico suggeriva l'idea dell'orgasmo mostrando una mungitrice meccanica in azione, come ha giustamente fatto notare qualcuno. Più prosaicamente, i più noteranno evidenti somiglianze con l'“analoga” scena dell'amplesso tra Leslie Nielsen e Priscilla Presley nel film dei fratelli Zucker “Una pallottola spuntata 2 e ½”. In fondo il cinema, come la pittura, la scrittura e tutte le arti in genere, è sostanzialmente un rimando di citazioni. Deep throat to you all!

SCHEDA TECNICA

La vera gola profonda
"Deep Throat" (titolo originale)
(USA, 1972, 61 min.)
Regia di Gerard Damiano (con il nome di Jerry Gerard)
Sceneggiatura di Gerard Damiano (con il nome di Jerry Gerard)
Cast: Harry Reems (dottor Young), Dolly Sharp (Helen), Bill Harrison (Maltz), William Love (Wilber Wang), Carol Connors (l'assistente del dottor Young), Bob Phillips (Fenster), Linda Lovelace (sé stessa), Ted Street (il ragazzo delle consegne) (con il nome di Michael Powers), Gerard Damiano (con il nome di Al Gork), John Byron, Jack Birch, Ron Wertheim
Prodotto da Phil Parisi (con il nome di Phil Perry) e Louis Peraino (con il nome di Lou Perry)
Direttore della fotografia João Fernandes (con il nome di Harry Flecks)

Nota: la pellicola venne proiettata per la prima volta in Italia il 14 ottobre 1976 in una versione censurata e, integralmente, il 3 maggio 1979.

9 commenti:

  1. Io lo adoro!!!! Mi sono ribaltata dal ridere, lo guarderei e riguarderei solo per la comicità del tutto, dai commenti del dottore agli orgasmi della protagonista! Non ti abbiamo ancora inserito nell'elenco dei blog interessanti, posso?

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  2. Detto così..... però sappi che il mio clitoride è anatomicamente al posto giusto!

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  3. Giurin giuretto, l'ho detto senza allusione alcuna, parola di lupetto...

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  4. Sì di lupetto, con un Kaa tra le gambe magari!

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  5. Com'è che diceva la ninna nanna di Kaa... "spera in me, solo in me, non pensare e spera in me, se tu dormi sa che qua ci sono io a vegliar, casca in un sano sonno senza pensarci su, sveglia smagliosi? i tuoi sensi oramai non sono più, sogna me, solo me, non pensar che sogna me

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  6. emh... se mi parli di lupetti, mi parli del libro originale, non della versione storpiata da Disney. :(

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  7. In effetti hai ragione, meglio il libro di Kipling, per altro non amo particolarmente Disney, l'antropomorfizzazione dei suoi personaggi e le sue simpatie per la Germania di Hitler...

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  8. L'abbiamo riguardato ieri sera... rimane un film notevole, oltre che il "primo" del genere, e merita sicuramente di essere visto. Però meglio vederlo prima degli altri che seguendolo lo hanno indubbiamente superato. Vedere Gola Profonda dopo Barbara Broadcast rende evidente come Gola Profonda fosse poco più di un esperimento... Molto bello, ma mi fermo a 4 stelle.

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