sabato 9 agosto 2014

The Jade Pussycat

Di John Holmes, al secolo John Curtis Estes, non avevamo ancora fatto accenno fino ad oggi. Ma, contrariamente a quel che potrebbe sembrare, non si è trattato affatto di una dimenticanza. Personalmente trovo che la sua dimensione artistica stesse tutta in quei famosi trenta centimetri. Non me ne vogliano i suoi tanti fans, ma la quasi totalità dei film da lui interpretati erano semplicemente penosi (e non solo perché lavorava con il pene come cantavano gli Elio e le Storie Tese). Ma giacché sono di animo buono e ieri sarebbe stato il suo compleanno, ho deciso di recensire una delle poche pellicole meritevoli di una qualche attenzione, ovvero “The Jade Pussycat”. Diretto nel 1977 da Bob Chinn che si ispirò nel realizzarlo a “Il falcone maltese” di John Huston, il film è ambientato nella Chinatown di San Francisco (una delle due città oltre a New York in cui negli anni settanta era consentito girare scene pornografiche) ed appartiene alla saga porno-poliziesca dedicata al detective privato Johnny Wadd (“me… call Johnny”). Il regista Paul Thomas Anderson ebbe a dire all'epoca della realizzazione di “Boogie Nights” che era come se Hitchcock si fosse dato al porno, consigliandone la visione ai suoi attori e alle sue attrici per meglio calarsi nei rispettivi ruoli. Il paragone mi sembra invero alquanto azzardato, ma “The Jade Pussycat” resta pur sempre una pellicola dignitosa, con una trama credibile e avvincente e qualche scena di sesso ben fatta anche se di scarso appeal erotico. La storia si concentra intorno alla sparizione di una statuetta cinese del XIII secolo dai misteriosi poteri sessuali trafugata da un museo in Giappone. Johnny Wadd è incaricato di ritrovarla e nel corso delle sue indagini si imbatterà in donne disponibili e in morti ammazzati. Ma andiamo ancora una volta con ordine.


Il film si apre con un uomo che sbarca furtivamente da una nave merci. Si tratta di Paul Wexley (interpretato da Jon Martin). Con sé ha una misteriosa valigetta di pelle nera. Paul si reca in un hotel, il “Mayflower”, dove ad ettenderlo in una stanza trova Jasmine (Linda Wong). Lì giunto, Paul ci svela il contenuto della valigetta. Si tratta di una statuetta di giada raffigurante una gatta trafugata da un museo nipponico e meglio conosciuta con il nome di “The Jade Pussycat”. Jasmine, entusiasta di essere entrata in possesso dell'oggetto, si dà da fare a modo suo per premiare Paul per il buon esito dell'operazione. Gli sbottona quindi i pantaloni ed eseguendo una fellatio. I due poi si spogliano e hanno un rapporto completo. Ma non appena Paul ha raggiunto l'orgasmo, si ritrova con una pistola puntata alla testa. Due cinesi, in combutta con Jasmine, si sono introdotti nella stanza e dopo averlo tramortito con un colpo alla nuca fuggono portando con sé la preziosa statuetta.


Nella scena successiva vediamo Johnny Wadd nel suo ufficio. È al telefono. Lentamente l'inquadratura si allarga e vediamo la sua segretaria Laureen (Paula Wain) intenta ad eseguire una fellatio. Dopo poco bussano alla porta e Johnny si ricompone frettolosamente prima di aprire la porta. Nell'ufficio fa il suo ingresso una donna, Jenny (Jessica Temple-Smith), che scopriamo essere la sorella di Paul. Essa spiega a Johnny che intende assumerlo per rintracciare il fratello scomparso misteriosamente lasciando solo un breve messaggio e una misteriosa chiave. I due escono insieme dall'ufficio e vanno a casa di Jenny per esaminare il messaggio in questione. Si tratta di un foglietto che reca stampigliate le partenze di alcuni voli aerei e su cui è stata vergata a penna la scritta “The Jade Pussycat”. Quanto alla chiave sembra essere quella di una comune cassetta di sicurezza o qualcosa di simile. Nel frattempo, Jenny si è seduta affranta sul letto. Johnny le si avvicina prontamente cercando di consolarla, dapprima con le parole e poi con altri e ben più rodati metodi. Lui le solleva la gonna e inizia ad eseguire un cunnilingus. Poi i due si spogliano e, dopo aver continuato a stimolarsi oralmente, iniziano a fare sul serio. Johnny si stende sulla donna e la penetra. Infine le viene in bocca.

Jasmine è al cospetto di Mueller, un mercante d'arte senza scrupoli di origine tedesca interpretato da Steve Balint. Sono lì per consegnargli la statuetta. Insieme a loro c'è anche la sua donna, Alexandra (Georgina Spelvin). Mueller si accorge però immediatamente che si tratta di un volgare falso e la getta sul pavimento, rompendola. Mueller ordina a Jasmine di trovargli l'originale pena il mancato pagamento di quanto pattuito. Poi esce rabbioso dall'appartamento. Jasmine resta in compagnia di Alexandra e, dopo aver brevemente parlato con lei, inizia a spogliarsi. Le due donne si distendono su un divano nella posizione del sessantanove e iniziano a stimolarsi reciprocamente. Nel frattempo, da dietro una porta socchiusa Mueller assiste compiaciuto alla scena.


Johnny Wadd si reca nell'hotel in cui risiedeva Paul e si fa dare la sua stessa stanza. Una volta all'interno si guarda intorno alla ricerca di indizi utili e trova due spazzolini da denti. Capisce così che Paul non vi alloggiava da solo. D'improvviso bussano alla porta. È Sharon (Bonnie Holiday), la fidanzata di Paul. Vuole indietro i duemila dollari che gli aveva prestato per trafugare dal Giappone la statuetta. È decisa a rimanere nella stanza fino al ritorno di Paul. Johnny le suggerisce un'idea per ingannare il tempo nell'attesa. Inizia a spogliarla e poi le lecca il sesso. Poi tocca a Sharon contraccambiare il piacere prendendosi cura del membro di Johnny. Una volta terminati i preliminari il nostro detective penetra da dietro la donna prorompendo alla fine in orgasmo travolgente.


In un magazzino di Chinatown, Jasmine insieme ai due cinesi tenta di svegliare Paul ancora sotto l'effetto del narcotico per sapere che cosa ne abbia fatto della vera statuetta. Paul inizia a raccontare a Jasmine come sono andati i fatti e accenna a una chiave ma presto riperde conoscenza. Jasmine allora manda uno dei due scagnozzi nella casa che Sharon condivide con la sua amica Cathy (Mimi Zuber) per recuperare la chiave. Una volta giunto nel cortile dell'abitazione, il cinese si avvicina a una finestra e scorge Cathy che si masturba con un vibratore. Lascia che la donna finisca di darsi piacere poi fa irruzione all'interno e la costringe con la forza a confessargli dove si trovi la chiave. Cathy però sostiene che la chiave sia in possesso di Sharon e che quest'ultima sia in procinto di arrivare da lei. L'uomo decide dunque di aspettarla ma prima violenta la donna. Dopo aver raggiunto l'orgasmo ed essersi ricomposto, il cinese si ritrova improvvisamente una pistola puntata alla testa. È quella di Johnny che è entrato nel frattempo nell'appartamento in compagnia di Sharon. Il detective chiede all'uomo cosa ci faccia lì ma, prima di ricevere una risposta, si ritrova a sua volta sotto la minaccia di un'altra pistola. Questa volta si tratta di quella dell'altro scagnozzo che gli intima di deporre l'arma e di alzare le mani a Johnny di deporre l'arma e di alzare le mani. Ma, anche grazie alla complicità di Sharon, la situazione si ribalta e adesso è Johnny a dominare la situazione. Il cinese confessa a Johnny di lavorare per Jasmine e gli svela il luogo in cui si trova Paul.

Johnny si reca nel magazzino dove trova Frankie morto. Ma nel locale c'è qualcun altro oltre al cadavere. Jasmine, sbucata all'improvviso, affronta Johnny con una pistola e lo disarma. La sua intenzione è quella di ammazzarlo, non prima però di essersi fatta consegnare la chiave. Un senzatetto entra in quel momento incautamente nel magazzino. Jasmine spara istintivamente in direzione dell'uomo, uccidendolo. Johnny ne approfitta per strapparle l'arma.

Siamo nuovamente nell'ufficio di Wadd. Laureen gli dice che vorrebbe finire quello che avevano iniziato e inizia ad eseguire una fellatio. I due poi si spogliano e si dirigono verso il divano per fare sesso.

John esce dall'ufficio e si reca in uno spogliatoio. Con la chiave apre uno stipetto e ne estrae una valigetta di pelle nera. La apre e gli appare la vera “Jade Pussycat”. Johnny la prende e se ne va, senza accorgersi però di essere seguito da uno dei due scagnozzi.

Johnny incontra Alexandra nel suo appartamento. La donna, mercante e collezionista d'arte, dice di essere interessata alla statuetta per la propria collezione personale. È pronta a offrire a Johnny ben venticinquemila dollari per averla ma lui rifiuta. La donna allora afferma che se si trovasse l'acquirente giusto se ne potrebbe ricavare una cifra venti volte superiore e propone a Johnny di fare a metà. In risposta, il detective le offre da bere e poi i due iniziano a baciarsi. La donna gli propone di fare sesso e questa volta Johnny accetta l'offerta. I due aprono un divano letto e vi si distendono. La donna inizia ad eseguire una fellatio su Johnny. Una volta eccitato a sufficienza Johnny si distende sulla donna e la penetra davanti. Non pago, la fa girare e si concede anche una penetrazione anale. Dopo aver terminato di fare sesso, con un sotterfuglio la donna riesce a colpire alla testa Johnny e a tramortirlo. Poi gli ruba la valigetta e se va. Ma una volta giunta da Mueller, quest'ultimo ha un'amara sorpresa: la valigetta contiene semplicemente una statuetta di Gesù. Mueller ride e dice: “La terrò come ricordo”, non senza aggiungere subito dopo che prima o poi riuscirà a trovare la statuetta di giada.


Johnny si sveglia ed estrae da un comodino la vera valigetta. La scena finale mostra Johnny vicino al Ponte della Baia. Il detective sentenzia amaramente: “Non importa quanto valga un oggetto, di certo non vale una vita umana. Qualcosa mi dice che dovrei buttare questa statuetta nel fiume ma alla fine io sono solo un essere umano ed essa vale un mucchio di quattrini”.

“China Cat”, diretto l'anno successivo sempre da Bob Chinn, è il sequel di “The Jade Pussycat” ma ne parleremo in una prossima recensione.

SCHEDA TECNICA

The Jade Pussycat
(USA, 1977, 80 min.)
Regia di Bob Chinn
Sceneggiatura di Bob Chinn
Cast: John Holmes (Johnny Wadd) (con il nome di John C. Holmes), Georgina Spelvin (Alexandra), Linda Wong (Jasmine), Steve Balint (Mueller), Paula Wain (Laureen) (con il nome di Christian Sarver), Bonnie Holiday (Sharon), Jessica Temple-Smith (Jenny), Jon Martin (Paul) (con il nome di Lyle Stewart), Mimi Zuber (Cathy), Jimi Lee (Tang), Bob Chinn (Frankie) (con il nome di Daniel Husong), Mark Lewis (Desk Clerk) (con il nome di Mark Ross), Elliot Lewis (il senzatetto) (con il nome di Jon Gimbel)
Prodotto da Damon Christian (con il nome di Richard Aldrich)
Direttore della fotografia Lazlo Crovney

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