domenica 10 gennaio 2016

Erotismo, eversione, merce

Tra il 23 e il 30 gennaio, in concomitanza con Arte Fiera, la Cineteca di Bologna organizza una retrospettiva dedicata al cinema pornografico degli anni settanta. Si inizia e si chiude con due classici di Gerard Damiano (“Devil in Miss Jones” e “Deep Throat”). Nel mezzo alcune pellicole più o meno note.


Sabato 23 gennaio, ore 22.45
DEVIL IN MISS JONES
USA, 1973, regia di Gerard Damiano (67’)
Dopo "Deep Throat", Damiano si mette a fare sul serio, spalancando le porte del porno all’esistenzialismo sartriano: ognuno è artefice del proprio destino, e le scelte sbagliate si pagano. Devil in Miss Jones rigetta subito l’ottimismo, aprendo la sua danza macabra su una sequenza, peraltro magistrale, dedicata al suicidio di una donna. Precipitiamo così in una sorta di limbo lisergico, provvisto di una serie di gironi fisici e mentali in cui essere testimoni, passo a passo, delle pratiche che ci aspettiamo da un’attrice porno. Ma quello che di solito, nel genere, si manifesta come trionfo libertario e lode all’insaziabilità, qui si inabissa in una spirale torturante.

Domenica 24 gennaio, ore 22.45
THE SECRET DREAMS OF MONA Q
USA-Svezia-Germania Ovest, 1976, regia di Charles Kaufman (82’)
Prima di buttarla in vacca fondando la Troma, il duo Charles e Lloyd Kaufman (qui rispettivamente regista e direttore della fotografia) avevano concepito un’idea di porno che sposava avanguardia venata d’anarchia e consapevolezza critica. Tra i temi sottoposti al vaglio: l’istituzione del matrimonio, il mito della donna oggetto, le tribolazioni dell’emancipazione femminile, la forza gravitazionale del surrogato. Nientemeno. Tranquilli, però: anche sesso esplicito in abbondanza.

Lunedì 25 gennaio, ore 22.30
THE PRIVATE AFTERNOONS OF PAMELA MANN
USA, 1974, regia di Henry Paris [Radley Metzger] (83’)
Che il sesso sia uno dei temi più indicati per intraprendere ragionamenti filosofici sulla natura del cinema è chiaro fin dagli albori. "The Private Afternoons of Pamela Mann", tra i tantissimi porno che si interrogano sulle vertigini sublimi e dannanti dello sguardo, spicca per disinvolta intelligenza e destrezza registica. Henry Paris, al secolo Radley Metzger (tra i suoi ottimi film citiamo almeno "The Opening of Misty Beethoven" e "Barbara Broadcast"), è un regista pienamente meritevole di considerazione rispettosa.

Martedì 26 gennaio, ore 22.30
FIONA ON FIRE
USA, 1978, regia di Kenneth Schwartz e Shaun Costello (99’)
Nel rispetto della sua attitudine sovente parassitaria, il porno ha trovato ispirazione anche nel cosiddetto cinema rispettabile, proponendo parodie, riletture, strizzatine d’occhio e tentativi di calco. "Fiona on Fire" affronta l’impegno con serietà inusitata, mosso dall’ambizione di costruire un film ‘vero’ impreziosito dalla messa in scena esplicita delle occasioni carnali. Ne esce un thriller urbano attraversato da omicidi efferati, sparizioni e riapparizioni, doppie personalità, poliziotti tosti e confusi, ambientazioni dark e suspense ben congegnate. Nume tutelare, Brian De Palma.

Venerdì 29 gennaio, ore 22.30
PHANTASMES
Francia, 1975, regia di Jean Rollin (88’)
Jean Rollin è un tipico esempio di autore di genere con un suo seguito di aficionados che, dopo essersi ritagliato una certa fama con pellicole senza sesso esplicito, decide di saltare il guado e darsi al porno per ragioni sostanzialmente alimentari, ma portandosi dietro alcune costanti del suo ‘vecchio cinema’: in sostanza, horror vampireschi estenuanti fino all’ipnotico, nei casi migliori. In questo "Phantasmes" rispolvera un manoscritto di de Sade e lo mette nelle mani di un nobiluomo lussurioso alla ricerca di giovani schiave. L’horror e il porno si ibridano in un kitsch al cubo.

Sabato 30 gennaio, ore 00.30
DEEP THROAT
USA, 1972, regia di Gerard Damiano (61’)
Sicuramente esistono porno della golden age più belli, originali e meno consunti di "Deep Throat". Ma questo film è un totem. Una rampa di lancio missilistica per una progenie infinita. Un’esondazione che investe costumi e abitudini. Il suo mito è perdurante come pochi, alimentato da ammucchiate di libri, remake, biopic, vicende giudiziarie. Una postilla sulla lingua: l’unica copia in pellicola reperita per l’occasione è in francese. Se temete di perdervi nell’intreccio, leggete prima, da qualche parte, la trama.

2 commenti:

  1. A stare a Bologna c'è da farci una settimana intera di Cinema, magari in gruppo :D

    RispondiElimina
  2. Ho già visto tre film, il meno bello è sicuramente "The Secret Dreams of Mona Q". Gerard Damiano e Radley Metzger sono a un livello superiore dal punto di vista narrativo ed estetico. Comunque, vedere questi film in una sala pubblica fa sempre un certo effetto…

    RispondiElimina